Antonio Onorato

… a Tancredi
Fine di questa nostra storia.
Il vento stasera scuote forte le finestre.
Non dormire anima mia, che brucia
Questa solitudine. Sei la mia terra.
Nascere per morire la sera di
Natale ha reso arido il giardino
Nulla di razionale, niente di logico
Ti vedo luce del mattino.
Piccolo mio, sostanza del mio
Sangue ti perdo appena apro gli occhi.
Ho interrotto il tempo della sofferenza
Come un buon padre sconfitto in una
Guerra d’amore. Perché ora affogo
In un mare di piombo? Temevo
L’abbandono più di ogni altra cosa
Già dai tempi in cui correvi sotto
La pioggia.
Col petto ti ho inghiottito quel
Giorno che ti ho stretto forte come
Bambino destinato al mondo.
Non ero più nulla, da lì, io per me.
Questa umanità ritrovata, devo a te
E questa comprensione verso l’altro.
Cosa c’è di vero che un cane è solo
Un cane? La somma fa la differenza.
A te che piangesti per me, quando
C’è stata distanza, ho dedicato le mie
Inutili parole. Tancredi mio, dormi
tranquillo, sarò io a risvegliarti,
al mio ritorno.



