VERSI DI UN TEMPO ANDATO
Far passare, quei giorni chiari e scuri,
agli occhi, e sono fragili sorrisi,
belli e ricchi di nuove fioriture
cieli immacolati e tocchi di cuore.
E che odiosa meraviglia la morte
soffusamente attenderò la fine
che la terra è stata generosa;
mestizia e nostalgia non siano faglia.
Mordo il fiume che riversa e la pelle
e nel ricordo denudo te amore;
e mi colse felice il tuo venire
nella impurità delle nostre stelle.
Agli occhi miei sei fragile sorriso
un sapore amaro colto lontano
e così spoglio dei giorni tuoi e miei;
tutt’ora non c’è nulla che non farei
per te.
Un’aria antica si è rinnovata
rammentando che celeste è stata;
e se senza pastore non c’è festa
senza te non c’è poesia che resta.