Il titolo dell’articolo forse centra poco con il resto del post. Leggevo sul giornale di una intervista di Belen che riguardo l’evento della morte di Fabrizio Frizzi, ha detto: “…mi ha fatto riflettere sul fatto che un giorno ci siamo e un giorno no. Mi ha fatto capire ancora di più che dobbiamo spendere tempo nel fare quello che ci piace e amare, amare tanto. ”
La frase a mio parere descrive chi l’ha pronunciata e si commenta da sé. Spendere tempo la dice lunga e amare sembra sinonimo di possedere, ma magari sbaglio in pieno. Ricercare un senso è qualcosa di totalmente fuori moda, ai nostri giorni evidentemente.
Dietro la morte di un essere umano c’è sempre così tanto che sarebbe preferibile tacere, ma c’è molta gente che coglie occasione per allestire un proprio personale teatrino; credo non ne possa fare a meno. Come si fa a giudicare la vita di un uomo che non si conosce direttamente, anche si trattasse di un personaggio pubblico più o meno famoso? In questi giorni ho letto di tutto e di più sul povero Frizzi. Sono animalista, per fortuna non vegano estremista. Leggo che la morte del famoso conduttore televisivo per questi individui sarebbe opera del Karma ovvero delle cattive scelte e, quindi, dello stesso Frizzi. La cattiva e fatale scelta sarebbe stata quella di aver condotto Telethon . Quello che ho letto è abominevole. Mi risulta che in natura non esista alcuna specie animale la cui sopravvivenza non comporti la morte di altri animali direttamente o indirettamente. Anche ci nutrissimo tutti unicamente di piante e frutta, la salvaguardia di queste colture comporterebbero la morte di quegli animali che si nutrono di esse. In realtà, per una soluzione in questa direzione dovrebbe cambiare il paradigma mondiale e siamo ben lontani da tutto ciò. Un giorno di questi mi ritirerò da facebook che sta diventando un contenitore di rabbia e frustrazione, un luogo dove non si argomenta ma si sentenzia. Se si è così certi delle proprie posizioni, così saldi e sicuri, a che titolo si cercano i social se non per il desiderio di imporre le proprie idee insultando e tentando di schiacciare l’altro. Oggi in uno stupido (ma nemmeno tanto) telefilm ho ascoltato una famosa citazione di Mark Twain, quella che dice che sono due i giorni più importanti della tua vita: quando nasci e quando capisci il perché sei nato. Dopo aver visto quanto ha colpito in generale la morte del noto conduttore, che non solo è stato omaggiato da vip e addetti al lavoro ma, soprattutto da tanta gente comune che ha sentito la necessità di mostrargli affetto, non posso constatare altro che esiste un terzo giorno importante nella nostra vita ed è proprio quello che ti conclude, perché è in quel momento che si vede chi sei.